Provo sempre una certa antipatia di fronte a chi parla della propria cultura – quella che si è trovato in dono in quanto “la fortuna è geografia” – al fine di godere di un evidente senso di superiorità. Immeritato vanto per una cultura che, il soggetto che se ne appropria i meriti, non ha contribuito a creare. In generale chi professa la propria superiorità nazionale manifesta solo una grande ignoranza nella conoscenza dell’altro. Difficilmente chi conosce altre culture o almeno altri ambiti di altre culture professa la propria come la migliore. Provo la stessa antipatia verso coloro che professano la ricetta “originale” per criticare le preparazioni altrui. In casa mia le ricette tradizionali toscane avevano sempre due versioni diverse: quella del babbo e quella della mamma. Mi tengo lontana dal fondamentalismo gastronomico. Divido le ricette tra buone e non buone. Per quanto mi riguarda ognuno ha la sua ricetta originale, le mie ricette originali sono quelle che conservano un ricordo, solo così riesco a definirle.
Ma veniamo alla torta della nonna, di sicuro un dolce tutto italiano buonissimo. Oggi avevo voglia di prepararla, ma anche di cucinare qualcosa che mi ricordasse il mio amato Medio Oriente. E allora cosa potevo fare di meglio che non pensare alla pasta fillo, al baklava e a tutti quei dolcetti intrisi di sciroppo che mi piacciono tanto? Ecco che ho pensato di fare una torta della nonna sostituendo la pasta frolla con la pasta fillo e facendo i tagli tipici del baklava. E’ venuta una vera delizia e, devo ammettere, questa versione mi piace più dell’originale perchè la pasta fillo dona quella croccantezza che un po’ manca alla ricetta tradizionale. Nel gustarla mi è venuta in mente la torta scendiletto, parente stretta della torta della nonna, e mi sono anche ritrovata in Grecia, ricordandomi del Galaktoboureko e della Bougatsa che tanto somigliano a questa ricetta che unisce le sponde del Mediterraneo, una ricetta Parkour! E di sicuro chissà quante altre ricette simil torta della nonna esistono al mondo!
Ecco dunque che anche oggi ho avuto contezza di quanto siamo tutti più simili di quanto crediamo, di come le cucine si assomiglino.
Ho chiesto alla mia amica Fidaa come si poteva tradurre in arabo “torta della nonna” e mi ha risposto “Ka’ket Sitti”. Questa è la traduzione dall’arabo che si parla ad Hebron, in Palestina, e Sitti, che vuol dire nonna, raccoglie in se anche un senso di profondo rispetto per le persone anziane. Questo nome mi pare dolce quanto questa ricetta.
Ka'ket Sitti: la torta della nonna mediorientale, ma forse anche un po' greca, di sicuro molto Parkour
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14 fogli di pasta fillo
50 g di burro
granella di pistacchio per guarnire
PER LA CREMA
400 g di latte intero
100 g di panna fresca
6 tuorli
100 g di zucchero
50 g di farina
50 g di pinoli
PER L’ATER (SCIROPPO DI ZUCCHERO)
150 g di zucchero
100 g di acqua
il succo di mezzo limone
procedimento
La cosa migliore sarebbe preparare la crema la sera prima perchè dovrà essere ben fredda e compatta quando andremo ad utilizzarla. Scaldare il latte insieme alla panna in un bricco. In una casseruola mescolare con le fruste i tuorli con lo zucchero e con la farina e poi versare il latte caldo. Mettere la pentola sul fuoco e portarla a bollore. Mescolare sempre con la frusta e togliere la pentola dal fuoco quando la crema comincia a bollire e ad addensarsi. Unire quindi i pinoli.
Poi preparare l’ater, che dovrà essere freddo quando andremo ad utilizzarlo. In un pentolino mettere a bollire l’acqua con lo zucchero per una decina di minuti. Quando si sarò un po’ dorata e leggermente addensata unire il succo di limone e togliere il pentolino dal fuoco.
In un pentolino far sciogliere il burro. Utilizzare una teglia che abbia dimensioni simili ai fogli di pasta fillo che andrete ad utilizzare. Spennellare il fondo della teglia e fare 6 strati di pasta fillo sempre spennellando con il burro tra l’uno e l’altro.
Trasferire quindi la crema distribuendola bene aiutandosi con una spatola. Ricoprirla con i fogli di pasta fillo rimasti sempre spennellando tra l’uno e l’altro con il burro. Infine, praticare dei tagli paralleli al bordo lungo e per diagonale così da formare dei rombi. Cuocere in forno a 170° per 45 minuti. Fate attenzione perchè la pasta fillo si brucia con facilità.
Tolta la teglia dal forno versare sopra l’ater in più volte, aspettando che venga assorbito. Mettere su ciascun pezzetto un po’ di granella di pistacchio.
Gustare questa tortina con modestia e volando col pensiero tra isole del Mediterrneo e nonne affettuose.