Ecco qua il parente del buccellato siciliano con cui non ha molto in comune se non il nome che deriva dal latino buccellatum che significa pane da esser sbocconcellato, riferendosi, probabilmente, all’uso dei soldati romani di cibarsi di gallette di frumento che venivano, appunto, sbocconcellate.
Il buccellato lucchese è un semplice pane dolce, dalla forma a ciambella o a sfilatino, arricchito con l’uvetta e profumato d’anice. Si hanno tracce di questo dolce fin dal 1500, quando fu introdotta proprio a Lucca una tassa sul buccellato.
Buccellato lucchese
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500 g di farina
10 g di lievito di birra fresco
150 ml di latte intero
150 g di zucchero semolato
la scorza di un arancia grattugiata
50 g di burro
50 g di uvetta
1 uovo
(se piace il gusto, può essere aggiunto un cucchiaino di semi di anice)
procedimento
Sciogliere in una ciotola il lievito con il latte e aggiungere 50 g di farina. Mescolare e lasciar riposare per 45 minuti. Ottenuto uno spumoso lievitino aggiungere la farina e impastare. Alla fine unire anche il burro a piccoli pezzettini uno per volta e poi l’uvetta precedentemente ammollata ed asciugata e la scorza di arancia. Dopo 2 ore, o quando sarà raddoppiato di volume sistemare l’impasto su di un piano da lavoro e dargli la forma che si desidera, a sfilatino o ciambella. Lasciare riposare il buccellato ancora per 30 minuti e spennellarlo con un uovo sbattuto. Cuocere in forno a 200° per 40 minuti.