Oggi, anno domini 2018, mi sono scoperta presuntuosa, saccente, arrogante.
Avevo da tempo sul tavolo un bel librino dal titolo “Science et Cuisine“.
Lo avevo acquistato per via di quella copertina anni cinquanta (il libro è stato stampato nel 1957).
Ho sempre adorato queste signore vestite di tutto punto, seppur con il loro candido grembiulino (per niente parente della tuta, vecchia ed impillaccherata, che porto io in casa quando cucino), con il capello appena sistemato dal parrucchiere di Moira Orfei, addirittura fornite di una scarpetta almeno tacco 12 e poi, e poi, e poi: la cucina linda quasi sterilizzata per via di quel bianco formica o metallo privo di qualsiasi presenza batteriologica.
Ma stiamo scherzando? La cucina sterilizzata? Una cucina senza possibilità di generare e creare? Giammai!
E la signorina, ovviamente moglie e madre, impeccabile, felice di assolvere al suo ruolo. Ri-giammai!
Ma chi avrà ideato una siffatta copertina? Mah, dubito proprio che possa essere stata una donna, piuttosto qualcuno che in cucina ci va solo quando è già tutto preparato e la tavola è imbandita!
Per fortuna che quei tempi sono passati.
Ecco, viste le premesse, tutto consigliava di stare lontano da questo libro ed invece, da solo si è aperto sulla pagina “Biscuits au beurre”. Ma che bello il francese, ma come resistere ad una ricetta dal suono così soffice e delizioso.
Accidenti a me! Il francese non lo parlo, non lo scrivo e…. non lo leggo! Eppure, ho pensato: “i biscottini al burro si faranno un po’ ovunque alla stessa maniera, no?” …. così pensò la sventurata e la sventurata si mise ai fornelli.
A parte cercare sul dizionario online il termine “oeufs” ovvero uova, per il resto ho letto la ricetta con attenzione nella parte che elencava gli ingredienti, ma ho balzellato con lo sguardo da una riga alla successiva nella parte dedicata al procedimento. Complimenti Silvia! Sarà per via della mattinata di ferie che mi rendeva euforica, felice, wonderwoman, capace di imprese eroiche che, l’idea di poter fare questa ricetta avendo una vaghissima comprensione del procedimento mi pareva cosa assai normale.
Un disastro. Biscottini al burro? Il risultato è stato quello di una simil frittata ed il bello è stato che ho tentato pure di prendermela con questo ricettario dando la colpa alla poca farina rispetto agli altri ingredienti.
Visto il risultato e non potendo credere che la casalinga di copertina (che poi l’autore è pure un uomo….e non mi dilungo nelle considerazioni che su ciò avrei da fare….) fosse stata imprecisa nello scrivere la ricetta, ho fotografato la pagina del libro e l’ho mandata alla mia amica Betty, giovane e bella vicina di casa conoscitrice della lingua francese. Il suo messaggio su whatsapp non lasciava dubbi: non avevo capito una mazza!
Soprattutto non avevo montato a neve le chiare d’uovo…. ed avendo ben 6 uova da utilizzare….la differenza s’è notata!
Insomma, ho dovuto rifare la ricetta due volte, ma la seconda è venuta proprio bene e quindi: Viva la France (ma soprattutto le amiche che sanno il francese!)
150 gr di farina Lavorare bene in una ciotola per circa 15 minuti lo zucchero, i tuorli e la scorza di limone (io ho usato le fruste elettriche e sono bastati 4/5 minuti). Quando il composto si sarà schiarito aggiungere piano piano la farina e mescolare. Montare a neve le chiare d’uovo ed unirle poi al composto di tuorli, zucchero e farina facendo attenzione ad incorporare lentamente e girando con una spatola da sotto a sopra. Mettere l’impasto in stampini a piacere e cuocere per circa 40 minuti a 180°.Voler fare una ricetta da un libro in francese, non sapere il francese, fare uno schifo
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Ingredienti
120 gr di zucchero
80/100 gr di burro
6 uova
scorza grattugiata di un limoneprocedimento
Viva la France!