Questo tipo di torta dovrebbe chiamarsi, in verità, “sbriciolata“, ma questa forma di participio passato un po’ passivo della sbriciol-ata, mi rattrista, restituendomi l’immagine di una torta senza coraggio, abbacchiata e sottomessa ad un infausto destino!
Trovo, invece, irresistibile l’utilizzo dei suffissi accrescitivi 🙂 che, in effetti, vengono utilizzati per aggiungere pregio, qualità, quantità… ed aggiungerei rotondità e bontà!
Dunque… ho cambiato il nome sostituendo “ato” con un meraviglioso “one”, che mi piace assai di più!
La ricetta è in effetti anche un po’ diversa poichè nella sbriciolata solitamente si aggiungono le uova, ma io le avevo finite!
Così mi sono inventata questa ricetta che, forse, assomiglia di più al crumble inglese.
Di sicuro a me rinvigorisce l’idea di preparare una sbriciolONAAAAAA!
(ovviamente il suono da emettere per pronunciare il nome di questa torta deve farsi lungo sulla “O” – a cui deve somigliare anche la forma della bocca – e soffermarsi molto sulla “A” finale…. se così non si fa, la torta viene da schifo!)
200 gr di farina 00 Con le mani sbriciolare il burro ancora freddo tagliato a quadratini con lo zucchero e la farina. Dovrà rimanere un impasto granuloso. Aggiungere quindi la farina di cocco e per ultima la granella di mandorle. Mettere quindi le ciliegie senza nocciolo (io ho usato una cannuccia per toglierlo). In verità avevo anche una avanzo di amarene Fabbri nel frigo ed ho aggiunto anche quelle… in effetti gli ha dato un saporino in più.Sbriciolona vs sbriciolata
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Ingredienti
100 gr di burro
80 gr di zucchero di canna
50 gr di farina di cocco
70 gr di granella di mandorle
ciliegie…. quante ve ne sono rimaste in dispensa
se avete un barattolo da finire di amarene Fabbri nel frigo… finitelo degnamente in questa torta!procedimento
Ungere abbondantemente una teglia e spolverare sopra 3/4 dell’impasto (sembrerà di salare qualcosa per via di quel movimento tra i polpastrelli).
Ricoprite con altra pasta e mettere in forno a 180° per 30 minuti.